Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,12-15)
E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
I Domenica della Quaresima:
La celebrazione del mercoledì, con l’imposizione delle ceneri, ha aperto il tempo della Quaresima. L’abbiamo iniziata non la domenica ma in un giorno feriale, il “mercoledì delle ceneri”, a metà della settimana, come a sottolineare che le ceneri riguardano tutti i giorni, il tempo ordinario della vita, anzi il nostro stesso essere. Ripartiamo dalla nostra debolezza, così com’è descritta dal libro della Genesi: “Il Signore Iddio plasmò l’uomo con polvere del suolo”(Gn 2,7). La vita di ognuno di noi è davvero come polvere. E’ polvere il nostro orgoglio, è polvere la nostra tracotanza, è polvere il nostro desiderio di prevalere, è polvere il nostro sentirci tranquilli, è polvere la nostra sicurezza, è polvere il nostro protagonismo, è polvere il nostro affannarci. E’ polvere anche il potere degli uomini e delle nazioni, soprattutto quando prevarica la dignità degli uomini e le leggi per una giusta convivenza. Mercoledì scorso, mentre il sacerdote poneva sul nostro capo le ceneri, ci ricordava la realtà della nostra vita, sia quella personale che quella collettiva. Tutti siamo deboli, anche se il mondo ci spinge a considerarci (e quindi anche a mostrarci) forti e autosufficienti.
La preghiera e il digiuno, con cui abbiamo aperto questo tempo di quaresima, ci conducono verso quella profondità spirituale che ci fa ricomprendere il senso dell’alleanza con Dio. Non solo quella personale, bensì quella con tutti i popoli della terra. I giorni che verranno ci vedono in compagnia di Gesù che passa quaranta giorni nel deserto. Il Signore ci porta con lui per riscoprire il cuore di Dio e quindi anche il senso della vita nostra e del mondo. Sappiamo bene quanto sia difficile la vita nel deserto (anche qui è la “polvere” che domina). L’evangelista Marco lo dice di Gesù che, per quaranta giorni, dovette stare in compagnia delle belve e di satana che lo tentava. Tuttavia, fu un tempo nel quale Gesù, identificandosi in ognuno di noi e quasi ricordando le parole del profeta Osea: “Ecco, l’attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore(2,16), rafforzò il suo profondo legame con il Padre.
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