Si è aperta oggi, 6 aprile 2025 alla Pinacoteca Züst di Rancate la mostra su Angelo Giorgetti “Dalla Parigi degli “Anni folli” al Ticino del Dopoguerra“.
Nato a Milano da famiglia ticinese, Angelo Giorgetti (1899-1960), pittore e scultore figurativo, dopo essersi formato negli studi di Adolfo Wildt e Aldo Carpi, agli inizi degli anni venti si trasferisce a Parigi, vivendo il clima internazionale degli “Anni folli”. Di questa stagione rimangono eleganti ritratti femminili e felici vedute della capitale francese.
Rientrato nel Ticino alla vigilia della Seconda guerra mondiale, Giorgetti si specializza nella ritrattistica e nei paesaggi, dedicandosi anche a temi di figura, natura morta, fiori e all’arte sacra, e sperimenta tecniche quali l’affresco e il mosaico.
Amante della montagna, che dipinge in luminosi scorci delle valli sopra Lugano e dell’Engadina, compie viaggi di aggiornamento in Germania e in Italia, scegliendo di trascorrere a Lugano gran parte della sua vita.
La mostra, che nasce dall’incontro con Luca Giorgetti, nipote del pittore, presenta per la prima volta, attraverso dipinti, disegni, mosaici, sculture, fotografie e documenti inediti, la vita e il percorso artistico di quest’autore, che possiamo considerare come un testimone del proprio tempo.
Le opere, che abbracciano quarant’anni di attività, provengono dal fondo dei discendenti di Giorgetti, da collezionisti privati e dal MASI di Lugano e offrono uno spaccato inedito su un pittore vissuto nel primo Novecento, oggi dimenticato ma dal sicuro fascino. (Testo tratto dal sito della Mostra)
Sorge spontanea la domanda “come mai parliamo di Giorgetti sul sito della Parrocchia?“. La risposta è molto semplice e soprattutto sotto gli occhi di tutti i fedeli che la domenica partecipano alla Santa Messa nella Chiesa Parrocchiale di San Martino: Angelo Giorgetti é l’autore dell’affresco di fondo posto nel presbiterio e raffigurante San Martino.
Dalle informazioni raccolte dai curatori della mostra, l’affresco è stato fatto nel 1944, nel periodo del suo rientro da Parigi (a causa della guerra), dove viveva e lavorava, e dove tornerà al termine del conflitto.

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