Mariangela Cavalli

Ciao Mariangela,
i Cantori della nostra Corale San Martino e il Consiglio Parrocchiale mi hanno chiesto di salutarti, nella tua Chiesa, nel momento in cui già sei nelle braccia del tuo Signore.
Con te, Mariangela, abbiamo fatto un lungo percorso e condiviso gran parte della nostra esistenza.
Quando ho ricevuto questo compito immediatamente ho pensato alla profetessa Anna di cui parla Luca nel suo Vangelo. Infatti, tra i personaggi che vengono ricordati attorno al racconto sulla nascita del Salvatore vi è Anna, una profetessa.
Maria e Giuseppe la incontrarono nel tempio di Gerusalemme portando il bambino Gesù per presentarlo al Signore come scritto nella legge (Luca 2:22.23).
Scrive Luca: “Vi era anche Anna una profetessa la quale era molto avanzata in età, sebbene avesse oramai 84 anni, non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio di notte e di giorno con preghiere. Sopraggiunta Ella pure in quel momento, lodava il Signore e parlava di quel Bambino a tutti coloro che aspettavano la redenzione in Gerusalemme”.


Anna non si allontanava dal tempio, dice Luca.
Mariangela ha dedicato alle nostre Chiese e in particolare a questa di San Martino quarant’anni della sua vita. Lo ha fatto come una missione e possiamo ben dire che ha custodito, con tutte le sue forze, questa bella Chiesa.
Lo ha fatto per una scelta interiore profonda che non si limitava a tenerla, giorno dopo giorno linda, fresca e fiorita.

Infatti Mariangela ha desiderato conservare una dignitosa sacralità ad un edificio all’interno del quale, uomini e donne, vivono i momenti solenni della loro vita e infine della morte.
In questo luogo l’essere umano vive sentimenti che segnano l’esitenza quali la felicità e la sofferenza, la speranza e la disperazione, l’incontro e, infine, la pace.

Anna, ci dice Luca, era una donna particolarmente dedicata al Signore tanto da essere la persona alla quale la gente si rivolgeva per ricevere parole di conforto, di saggezza, di consiglio e di affetto.
E in particolare i bambini sapevano di trovarla là nel tempio ad accoglierli. Sapevano che lei avrebbe sempre avuto tempo per loro nell’ascoltarli e per comunicare loro la parola del Signore.

Mariangela, immersa nella Sua umiltà, ha assolto anche questo approccio fraterno con chi si confidava, con chi soffriva, con chi si sentiva sconsolato e solo.
Ma sappiamo che Mariangela ha dato tutto ai nostri Bimbi; possiamo ben dire che, fintanto che la salute l’ha sorretta, viveva per loro.
Il suo Amore materno l’ha donato a due generazioni tramite la catechesi per preparli alla Prima Comunione, promuovendo ed animando incontri. Rammento un evento: uno dei moltissimi, la trasferta che, per anni, organizzava per il raduno dei ragazzi dell’Azione cattolica.
Tutto il suo Amore genitoriale l’ha trasfuso con un riverbero delicato e candido. Un patrimonio di sentimenti che ha donato a centinaia di nostri Bambini avviandoli sul cammino della Verità.
Cara Mariangela; i nostri Bambini hanno trovato in te la dimora sicura dei loro affetti, della loro curiosità e della loro innocenza.

Sappiamo però che il solo ricordo di una vita spesa per gli altri è effimero, inutile addirittura ingrato.
La testimonianza di Mariangela è un patrimonio spirituale che deve orientarci ed ispirarci.

Ora viviamo tempi incerti e il timore si trasforma in diffidenza verso il prossimo.
E’ diffusa la sensazione che l’egoismo sta insidiando ancora più pervicacemente le nostre coscienze.

In questo solenne momento del distacco terreno da una persona a noi tutti cara, si avverte un certo smarrimento.

Ma è bene riprendere il cammino, magari faticoso, e proseguire sulla strada tracciata da persone semplici, che hanno saputo sconfiggere l’aridità spirituale.
Papa Francesco ci indica la via:Solo chi guarda col cuore vede bene, perché sa “vedere dentro” la persona aldilà dei suoi sbagli, il fratello oltre le sue fragilità, la speranza nelle difficoltà; vede Dio in tutti”.

E sempre Francesco ci invita pure ariservare più spazio alle donne per essere più popolo di Dio”.
Questa brezza di speranza spira anche per la nostra Comunità Parrocchiale, in questo preciso istante in cui stiamo per congedarci da Mariangela.
Lei, sorretta da una solida Fede, docilmente e umilmente si è ritagliata, senza volerlo, uno spazio nella nostra Parrocchia ed ora, per onorare veramemte la Sua memoria, dobbiamo costudirlo con la medesima amabilità affinché possa diventare luminoso e accogliente.

Un piccolo gesto che rivela la dolcezza e la grandezza dell’animo di Mariangela; le caramelle all’organista non le lasciava mancare “perché tu possa anche cantare”!

Caro Guido, tu sei stato il Suo sostegno, l’hai amata e onorata fino all’ultimo sospiro. Ti sia di consolazione la consapevolezza di aver percorso, insieme, un cammino di Fede generoso, amati dal dal Signore e da tutta la Comunità.

A te Guido, al fratello Silvio, alle nipoti e ai nipoti, a tutti i parenti porgiamo, a nome della nostra Corale e del Consiglio Parrocchiale, i sentimenti di gratitune e del più sentito cordoglio.

Negli ultimi giorni Mariangela invocava il Signore con un versetto delle Lamentazioni (3:21- 25): “Il Signore è la mia parte perciò spero in lui. Il Signore è buono con quelli che sperano in Lui, con chi lo cerca”. Così sia!

Carlo

Camorino, 16 settembre 2020