Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 20,1-9

1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Reflessione:

“Pasqua” indica originariamente il “passaggio” da una condizione deleteria e avversa a un’altra più piacevole e apportatrice di gioia. Precisamente, alle origini, si trattava del passaggio dalla condizione di schiavitù del popolo d’Israele in Egitto alla liberazione da parte di Dio con la conseguente libertà per il popolo di raggiungere la terra promessa con la nefasta conseguenza che questa liberà diventava nuovamente occasione di inciampo e di peccato (Es 13 – 14). Nella notte in cui gli Israeliti vengono liberati, Dio provoca l’ultima piaga contro il Faraone con la morte del primogenito di ogni casa egiziana, ma notando nelle case degli Israeliti il segno del sangue dell’agnello precedentemente cosparso sugli stipiti e sull’architrave, riconosce le dimore dei suoi eletti e”passa oltre” per non colpire anche loro e questo passaggio indica la salvezza degli Israeliti stessi. Inutile aggiungere che la Pasqua è per noi il passaggio di Cristo dalla morte alla vita. Cristo esce infatti dalle tenebre del sepolcro dopo morte cruenta vivificato dallo Spirito Santo e si mostra con la nuova dignità di Risorto nel corpo glorioso per qualificarsi come fautore della vita e garante a tutti di vita eterna. Come poi proferirà Pietro ai Giudei, “avete chiesto che vi fosse graziato un assassino e avete ucciso l’autore della vita… Ma questo Gesù Dio lo ha risuscitato e noi ne siamo testimoni e che egli, autore della vita viene ucciso in cambio di un assassino per risuscitare e dare la vita a tutti” (At 3, 12 – 15). Come Dio preesistente con il Padre e lo Spirito Santo, nella creazione Cristo aveva dato già operato per la vita del creato, con la sua Incarnazione aveva apportato la vita già nel grembo della Vergine Maria essendo egli concepito di Spirito Santo e adesso nella Pasqua egli affronta la morte per realizzare il passaggio dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita universale, essendo egli il Risorto primizia di coloro che sono morti (1Cor 15, 19-20), colui che non muore più in quanto la morte non ha più potere su di lui (Rm 6,9).

Buona Pasqua