Dal vangelo secondo Luca (Lc 9,18-24)

18Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». 19Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». 20Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». 21Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.

22«Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

23Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. 24Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».

Reflessione della Lettura;

La domanda era provocatoria, o per meglio dire pedagogica: uno spunto per rivelare qualcosa di sé e del suo rapporto con i discepoli. Le folle, intuendo la sua grandezza, pensavano fosse un riconosciuto uomo di Dio redivivo: Giovanni Battista, o il profeta Elia, o un altro dei profeti antichi. Sbagliato. Giusta invece la risposta di Pietro: “Tu sei il Cristo di Dio”, cioè il Messia di cui gli antichi profeti avevano preannunciato la venuta. A sorpresa, però, pur se la risposta dell’apostolo era corretta, Gesù “ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno”. Perché? Non era egli venuto per farsi conoscere, manifestare la sollecitudine di Dio per il suo popolo, invitare tutti ad affidarsi a lui?

Il silenzio era – temporaneamente – necessario, a motivo dell’opinione che la gente si era fatta sul Messia: quella di un uomo forte, capace di guidare il popolo d’Israele a liberarsi dall’oppressione dei Romani e restaurare l’antica grandezza dei tempi di Davide e Salomone. Aspettavano quello che desideravano: un redentore tutto terreno, un liberatore politico; se avessero conosciuto le reali intenzioni di Gesù, e il rifiuto culminato nella croce, nessuno l’avrebbe preso in considerazione; solo vedendolo risorto avrebbero compreso e l’avrebbero seguito. Di qui il preannuncio di quanto sarebbe accaduto: altro che sfolgoranti vittorie militari, altro che un regno tra i regni di questo mondo; sappiate, disse Gesù agli apostoli, che io devo “soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno”. Di più: chi voleva stare con lui, non doveva aspettarsi un percorso diverso; “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”.