Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,15-16.23-26)
«15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre»,
23Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Chiave di Lettura
La solennità di Pentecoste. Pentecoste — termine greco che significa “cinquanta” — è il Giorno in cui culmina il Tempo Pasquale (i cinquanta giorni del tempo pasquale). Celebriamo in questo giorno il culmine dell´evento di Pasqua: il Signore Gesù, risuscitato dalla morte (domenica di Pasqua nella Resurrezione del Signore), ed asceso ai cieli (domenica dell´Ascensione del Signore), ci invia da parte del Padre il Dono dello Spirito Santo, il frutto della Pasqua
Gesù dice: “Io pregherò il Padre” (v. 16) e toglie un po’ il velo al mistero della preghiera: essa è la via che conduce al Padre. Per giungere al Padre, ci è donato il cammino della preghiera; come Gesù vive il suo rapporto col Padre attraverso la preghiera, così anche noi. Percorro le pagine dei Vangeli e mi faccio ricercatore attento di qualche indizio riguardo a questo segreto d’amore tra Gesù e il Padre suo, perché entrando in quel rapporto, anch’io posso sempre più conoscere Dio, il Padre mio.
“E un altro Consolatore darà a voi”. Il Padre è colui che dona a noi il Consolatore. Questo dono è preceduto dall’atto di amore del Padre, che sa che noi abbiamo bisogno di consolazione: Lui ha visto la mia miseria in Egitto e ha udito il mio grido, Lui conosce infatti le mie sofferenze e vede le oppressioni che mi tormentano (cfr. Es 3, 7-9); nulla sfugge al suo amore infinito per me. Per tutto questo, Egli ci dona il Consolatore. Il Padre è il Donatore: tutto ci viene da Lui e da nessun altro.
“Il padre mio lo amerà” (v. 24). Il Padre è l’Amante, che ama di amore eterno, assoluto, inviolabile, incancellabile. Come dice Isaia, come dice Geremia e tutti i profeti.
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